Storia dell'impresa


I Casi Nazionali

USA Capitaliasmo manageriale
Gran Bretagna Capitaliasmo personale
Germania Capitaliasmo manageriale cooperativo
Giappone Capitaliasmo manageriale competitivo
Corea del Sud Capitaliasmo imprenditoriale di Stato
Italia Capitaliasmo politico
Francia Campioni Nazionali


1880-1990: Il reddito nazionale dei paesi cresce in modo costante grazie a:

  1. Rapido mutare delle tecnologie
  2. Aumentata efficienza economica
  3. Aumentata produttività industriale

Prima Rivoluzione Industriale (1750-1850)

Nazione guida: Inghilterra
Impresa prevalente di tipo monofunzionale
Settori principali: tessile e ferro

Seconda Rivoluzione Industriale (1850-1950)

Nazioni guida: USA e Germania(declino Inghilterra)
Grande impresa integrata
Innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo
Settori: metallurgico, elettrico, chimico, alimentare

Terza Rivoluzione Industriale (1950-1990)

impresa multidivisionale, conglomerate, a rete
Alta intensità scientifica
Settori: chimico, elettronico, biotecnologico, aerospaziale


Grande Impresa

Modello chandleriano, caratteristiche generali:
  1. Alta intensità di capitale (elevato rapporto K/L)
  2. Grande utilizzo di energia
  3. Sfruttamento di economie di scala, diversificazione e flusso
  4. Multinazionalizzazione
  5. Finanziamento esterno (borsa, banche)
  6. Separazione proprietà e controllo (gestione)
  7. Formalizzazione organizzativa (line e staff)
  8. Investimenti in risorse umane ed organizzative

Triplice Investimento Chandleriano

Secondo Alfred D. Chandler, Jr alla base del successo della grande impresa c'è un triplice investimento, le tre aree in considerazione sono:
  1. INDUSTRIALE (produzione: impianti e tecnologia)
  2. COMMERCIALE (marketing e distribuzione)
  3. DIRIGENZIALE (organizzazione, middle e top management)

I maggiori vantaggi competitivi risultano:

ECONOMIE DI SCALA: favorevole rapporto tra input ed output all'aumentare della dimensione degli impianti; si riducono i costi medi unitari all'aumentare della scala. I vantaggi di costo, però, sono potenziali, variabili decisive sono: Scala (throughput) e Capacità Stabilita (size). Per avere vantaggi competitivi il volume di produzione non deve scendere sotto la scala efficiente minima.
ECONOMIE DI DIVERSIFICAZIONE: sfruttamento di sinergie in settori correlati tecnologicamente (div. produttiva) ed in nuovi mercati geografici (div. di mercato, multinazionalizzazione). I vantaggi sui costi si ottengono producendo articoli diversi con l'impiego degli stessi materiali e delle stesse attrezzature, il potenziale si realizza con: Learning by Doing e creazione di barriere all'ingresso.
ECONOMIE DI FLUSSO: velocità di scorrimento del processo produttivo, consente la misurazione dell'efficienza e della produttività.

Imprese FIRST MOVERS:

Nei settori base della seconda rivoluzione industriale esse si impongono da protagoniste negli oligopoli nazionali ed internazionali; sono abbastanza grandi da sfruttare le economie di scala, diversificazione e flusso; effettuano il triplice investimento e sono le prime a dotarsi di strutture di ricerca e sviluppo.

Contributi delle grandi imprese industriali alla crescita economica nel XX secolo.

Riducono i costi di produzione investendo in grandi impianti incidendo sulla formazione di capitale tangibile soprattutto relativo alle nuove teconologie, principale motore di crescita economica.
Reclutano managers, operai, tecnici (necessari a sfruttare le nuove tecnologie) diventando luogo di apprendimento per lo sviluppo iniziale e per il continuo rafforzamento del patrimonio organizzativo.
Diventano il centro di una rete di fornnitori, fabbricanti di attrezzature, dettaglianti, fornitori di servizi tecnici e finanziari; ciò garantisce il flusso continuo di materiali e di informazioni.
Si fanno promotrici di progresso tecnologico mediante forti investimenti in ricerca e sviluppo grazie ai quali è possibile commercializzare le nuove tecnologie.
Investono in modo complementare in capitale fisico e capitale intangibile.

CAPITALE INTANGIBILE

Capacità e conoscenze specifiche per prodotto e processo; istruzione ed addestramento di forza lavoro, cultura organizzativa manageriale, ricerca e sviluppo.

Strategie competitive

Espansione orizzontale
Integrazione verticale
Espansione geografica
Diversificazione del prodotto
Miglioramento processi e prodotti con R&S
Ricerca fonti di rifornimento
Efficace produzione e distribuzione
Miglioramento servizi di marketing
Differenziazione dei nuovi prodotti
Conquista di nuovi mercari
Abbandono mercati in declino

Obiettivi Aziendali

Dimensionamento corretto del processo produttivo
Acquisizione conoscenze delle esigenze dei clienti modificando prodotti e processi per soddisfarle
Individuazione materiali adeguati e fornitori affidabili
Reclutamento, addestramento e motivazione di operai e managers

Gerarchie manageriali (lungo le linee funzionali)

  1. Presidente del CdA
  2. Direttore Generale
  3. Direttori dei dipartimenti
  4. Managers responsabili delle funzioni aziendali
  5. Managers delle unità operative (fabbriche ed uffici)

Forme di Imprese

GRANDE IMPRESA INTEGRATA: U-FORM

Con gestione centralizzata divisa in dipartimenti funzionali. Multi-unitaria con diversi centri operativi(depositi, uffici, magazzini). Multi-prodotto, diversificazione produttiva nello stesso impianto. Multinazionalizzazione, output elevato, mercato nazionale insufficiente.

GRANDE IMPRESA MULTIDIVISIONALE: M-FORM (anni '30-'50)

Struttura decentralizzata, maggiore autonomia delle divisioni, funzione strategica specializzata con creazione di grandi staff manageriali; ancorata alla sua core-technology [GM, Dupont]. La produttività diminuisce con l'eccessiva diversificazione [ENG].

GRANDE IMPRESA CONGLOMERATA (anni '60)

Le funzioni finanziarie (piccoli staff) prevalgono su quelle produttive; grandi fusioni in settori non correlati; non c'è visione strategica di lungo periodo.

Fattori di crescita economica per i paesi industrializzati

  1. Risorse disponibili
  2. Sistemi di istruzione
  3. Legislazione e politica
  4. Scelte macro- e micro-economiche
  5. Mercati finanziari
  6. Caratteristiche culturali
  7. Presenza della grande impresa